Prima Del restauro
Prima di entrare nella mia officina questo rotabile era un locomotore tre assi, motivo probabile dell’insolita forma a punta. Oltre a ciò mancavano gli assi e la carpenteria era incompleta ed ossidata, nonostante fossero ancora presenti i fissaggi a cardine delle sponde.
Il carro è arrivato nella mia officina grazie all’aiuto di un amico, il signor Giuseppe C., il quale mi ha aiutato nello scaricare il rotabile su di un bancale in legno e mi ha prestato il transpallet per l’invio fino al mio garage.
Trapezi e saldatrici…
Per risolvere l’evidente problema di trapezioidalità del carro ho pensato di mascherarlo con l’ausilio di due poggiapiedi a larghezza variabile. Essi in questo modo mantengano l’ingombro effettivo del rotabile su di un valore costante di 500mm. Questa soluzione, certamente non è la più efficace, in quanto per risolvere del tutto il problema avrei dovuto procedere con la modifica delle testate. Nonostante ciò rende sicuramente un buon effetto finale con un costo ed una difficoltà di realizzazione davvero irrisori.
Sono in questa fase state aggiunte anche le fiancate in lamiera con un rinforzo di ferro profilato a ‘T’ nel punto di piega.
Per quanto riguarda le saldature, non saranno certamente ottime , ma sta insieme… diciamo. Era forse la terza volta che prendevo una saldatrice in mano. 🤣
Fase di verniciatura
Per la verniciatura sono stati utilizzati colori acrilici a pennello: in particolar modo un fondo antiruggine bianco (ho preferito quello bianco, anche se a detta di alcuni peggiore, perchè sennò sarei morto a colorare sopra con il giallo), il blu oltremare, il giallo segnale ed il marrone nerastro, scelti tutti a cartella RAL standard: (5002, 1003, 8022).
Il pianale è stato realizzato con un asse da cassero (per gettarci dentro il calcestruzzo), la quale essendo già ben trattata risulta molto robusta agli agenti atmosferici e non necessita di ulteriori trattamenti.
Assi
l’idea iniziale era di ricreare un carro tre assi, dopo aver calcolato i giochi minimi da permettere agli assi mi sono procurato delle ruote di recupero in ghisa che ho poi fissato con adesivo Loctite 638 su di un asse rettificato a 20mm. Il tutto era pensato per inserirsi in dei cuscinetti UTC204 provvisti di molla elicoidale per stampi (tipo giallo per testa e coda, verde per asse centrale). Sono state quindi create delle selle nel telaio e saldate delle piastrine di finecorsa per le molle. Dopo aver fatto ciò, per guadagnare 2mm di gioco sull’asse centrale ho provveduto al taglio delle guide esterne all’asse di entrambi i cuscinetti, su ispirazione dei blocchetti porta-cuscinetto dell’ing. Mattia Ragazzoni. Il tutto non ha funzionato perché non è stata considerata la capacità di orientamento di tali cuscinetti UTC da me montati, la quale non è presente in dei blocchetti porta cuscinetto standard. L’asse è stato quindi rimosso per ulteriori sistemazioni, in vista di un ri-assemblaggio.
Condotte ed accoppiatori
Il carro è provvisto di condotte pneumatiche (generale e principale) passanti, come anche di condotta REC e telecomando (sempre passanti). Ho in programma di aggiungerci dei freni. Per la trazione è inserito un giunto sferico – o uniball – M10 ed un pezzo di catena di ferro zincata come sicurezza in caso di rottura della barra filettata del giunto o in caso di disconnessione dello stesso.
Scopo del carro
Questo carro sarà impiegato per i lavori in linea e per i recuperi di rotabili guasti, per questo motivo saranno probabilmente installate sul pianale delle attrezzature in modo da poterle trasportare agilmente. La mia idea è di montarci un compressore, un generatore ed una saldatrice. Qui sotto potete vederlo anche con un compressore appoggiato sopra in occasione dell’installazione di un azionamento pneumatico ad un deviatoio 5″.
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