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Ricevitore SDR “tappabuchi”

Perché??

Non so quanti di voi abbiano mai avuto il mio stesso problema: una famiglia che non ama i buchi nel muro! Essendo io ancora uno studente universitario, non ho per il momento una casa mia, dove posso fare ciò che voglio, e quindi non ho alternativa al sottostare alle regole che mi vengono imposte. Una di queste regole è evidentemente di non fare buchi nelle pareti di casa per entrare con i cavi di antenna per il mio ricevitore SDR. Mi sono allora ingegnato per trovare un’alternativa, ed in questo post vi spiegherò come riuscire anche voi ad ovviare a questo seccante problema.

Quindi fino ad oggi?

Nel passare il mio tempo libero mi ritrovo di quando in quando ad ascoltare in UHF/VHF con un piccolo ricevitore SDR: SDRPlay RSP1A. Ovviamente è tutto in regola, sono iscritto al registro degli SWL (Short Waves Listeners). Nel corso del tempo sono riuscito ad attrezzarmi con due antenne, una discone ed una J-pole, le quali sono montate su di un paletto da recinzioni in giardino. Ho poi scavato una trincea dove ho interrato un tubo corrugato da 60mm che comunica con tre pozzetti. Un pozzetto è sotto il palo di antenna, uno è fuori da camera mia ed uno è collocato in posizione intermedia lungo la linea. Il punto è che fino ad ora ho sempre aperto la porta-finestra, fatto entrare un cavo RG58, ed ascoltato con il PC. Ma in tutto ciò tenere aperto con temperature sgradevoli fuori, prendere il cavo, stenderlo dal giardino alla scrivania, collegare l’antenna giusta, ecc. non è certamente un passatempo rilassante. A ciò si aggiungono linee in RG58 di più di una ventina di metri. Decisamente non è un design ottimale!

L’idea: una radio SDR remota!

E quindi ecco la mia idea, mettere il ricevitore radio proprio sul palo d’antenna, e poi mediante la mia rete dati locale remotare l’USB dell’SDR. Quindi non ho più cavi che entrano… tranne per il cavo dati vero? No!! Il punto è che io parto dal palo d’antenna con un cavo ethernet, ma poi posso mettere un ripetitore Wi-Fi da qualche parte ed entrare in wireless! E per scegliere l’antenna? Semplice! uno switch coassiale controllato sempre dalla scatola sul palo. Per cui ho frugato in garage, e ho trovato una vecchia Raspberry PI 3B+ che fa al caso mio come server per il controllo del selettore e accesso remoto all’USB. Manca solo un alimentatore nel pozzetto ed un po’ di fortuna su eBay per trovare un buon relè RF. Ho scelto un bellissimo HP 87104A, che, comprensivo di spedizione e spese d’importazione dal Regno Unito, è costato una cinquantina d’euro circa.

Il sistema operativo

E qui ho dovuto decidere il sistema operativo da installare sul Raspberry PI, ho optato per Ubuntu server 22.04. È bastato un quarto d’ora circa per flashare una MicroSD da 16GB che mi avanzava con Balena Etcher – esistono anche altri software, uno ad esempio è Rufus – ed eseguire il primo avvio. Avendo usato la versione di Ubuntu per Raspberry – ovviamente direi – era già tutto preconfigurato. Appena avviato per la prima volta il sistema operativo mi ha chiesto un login. L’user di default è “ubuntu”, il quale ha, con molta fantasia, password “ubuntu”. Appena eseguito l’accesso è richiesto il cambio di password. Fatto ciò si può passare all’installazione degli applicativi.

Gli applicativi

Ecco qui un breve elenco degli applicativi che ho installato per far funzionare il tutto:

  • mc -> usato per navigare tra i file;
  • rfkill -> usato per spegnere WiFi e Bluetooth in modo tale da ridurre temperatura ed interferenze;
  • raspi-config -> usato per configurare la GPIO;
  • mono-runtime -> usato per eseguire programmi C# che controllano i PIN del pulsante di spegnimento e dello switch coassiale;
  • virtualhere server -> usato per remotare in LAN la connessione USB del ricevitore radio, la versione gratuita consente massimo una USB, che per questo scopo è sufficiente.

Installazione e cablaggio RF

Nelle prossime settimane mi occuperò di installare il tutto sul palo, appena fatto seguiranno nuovi aggiornamenti.

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