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Automotore da Manovra inglese

Automotore 7″ 1/4 di Aldo Farneti

restauro integrale

Prima Del restauro

Questo automotore è stato portato nella mia officina per un ri-cablaggio dell’impianto elettrico, ma le cose sono andate decisamente complicandosi. Appena iniziata la fase di smontaggio, mi sono accorto che per poter rimuovere completamente l’impianto preesistente ero costretto allo sbullonamento di ogni pannello della carrozzeria. Arrivato a quel punto si è deciso di eseguire una riverniciatura sempre nella mia officina, che poi si è trasformata in un restauro integrale…

Verniciatura

Ed ecco arrivato il momento della vernice, con tutto il locomotore smontato si è deciso semplicemente di eseguire un leggero carteggio e procedere con delle bombolette spray. Sono stati usati i seguenti colori: nero opaco RAL 9005 per il sottotelaio e per gli interni, verde muschio RAL 6005 per la carrozzeria e rosso segnale RAL 3001 per le testate. Devo dire che questa parte del lavoro, che a mio avviso sarebbe stata la più infernale, non ha creato molte sorprese, al contrario di ciò che è venuto dopo…

Bulloni infernali e dettagli vari

Una cosa, una soltanto non era stata considerata: il paese di fabbricazione… Quindi, dopo aver completamente smontato la carrozzeria e buttato i bulloni perchè arrugginiti ho realizzato che l’automotore è made in the UK! Il che lo rende un carnaio di piedi, pollici ed arti vari! Ale! Scherzi a parte in quel momento volevo piangere, le viti del tipo originale erano introvabili come fossero state fatte, che so, di oro invisibile. Il tutto ha fatto sì che tipo 120 fori ignobilmente misurati a parti del corpo a caso dovessero diventare multipli, possibilmente interi, di 1mm. Ergo ho maschiato tutti i fori a 4mm. E non è andata – relativamente si intende – neanche male, in quanto sono riuscito a passare direttamente il maschio con l’avvitatore senza preforare. A quel punto ho inserito delle viti testa bombata a brugola e via!

Quindi fatto ciò ho iniziato a montare i sostegni per le batterie ed un profilato quadrato dove far correre i cavi di luci e tromba. Ed anche in questo caso, nonostante l’adorabile torcia inserita al posto del faro (oserei anche dire con molto garbo), la jella (con una bella j, alla Pirandello in “La Patente”) è tornata a trovarmi facendomi scoprire che le trombe erano interrotte.

Elettronica

Ed ecco che manca solo la parte più semplice del lavoro, o almeno così dovrebbe essere per me, l’elettronica. Il concetto di base era quello di razionalizzare il cablaggio e evitare il più possibile la dispersione di risorse in pezzi nuovi. La prima cosa che ho fatto è stato levare il motore per poterne verificare lo stato delle spazzole e rilevarne la potenza nominale. Devo dire che smontare la trasmissione mi incuteva qualche timore, che però è presto svanito, di seguito allego la scheda tecnica del motore, non si sa mai che qualcuno ne voglia usare uno uguale.

Fortunatamente le spazzole erano in ottimo stato e ho proseguito il lavoro. Fatto ciò mi sono adoperato a cercare delle batterie idonee. Inizialmente ero preoccupato del poco spazio che avevo a disposizione, ma dopo un breve confronto con Lorenzo Lobbia ho deciso di puntare a due accumulatori da 70AH. Messi quelli nel vano ho pensato ad un caricatore-mantenitore a bordo, due interruttori di potenza e connettori batteria e motore da 50A (come quelli dei muletti). A quel punto dovevo solo ricablare il banco e il locomotore. Sono subito partito col banco, una bella scatoletta Teko al cui interno ho messo il minimo possibile di comandi. Poi ho assemblato il cavo, la piastra stampata in 3D per i connettori, un altro cavo e la piastra con il cablaggio. Su di essa ho messo due relè (tromba e luci), ed il famigerato chopper PRO150 di 4QD. In quel momento ho iniziato i imprecare… Il chopper non ne voleva sapere di partire, facendola breve, in due/tre giorni di tortura ho trovato: un filo interrotto, un diodo in corto e qualche saldatura fredda. Ed ecco fatto, la parte elettrica è finita.

Risultato finale

Ed ecco come è venuto, lascio a voi il giudizio!

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